I luoghi
della
Memoria
Con la D.G.R. n.1097 del 24 giugno 2019 la Regione Puglia ha adottato una strategia denominata “La cultura si fa strada”. Una serie di iniziative volte a promuovere la conoscenza, la valorizzazione e la fruizione dei luoghi della memoria del Novecento e degli archivi pugliesi.
In modo particolare si è inteso valorizzare gli archivi di proprietà pubblica, di Fondazioni partecipate, di enti privati non a scopo di lucro e delle raccolte archivistico-documentali in essi contenute e legate all’esperienza sociale, filosofica e culturale di uomini e donne, a cui è stato riconosciuto dalla storiografia un ruolo politico cardine e uno stretto legame culturale con il territorio pugliese durante il ventennio fascista e la seconda guerra mondiale.
Il patrimonio archivistico della Fondazione “Giuseppe Di Vagno (1889-1921)” copre un arco temporale che va dagli ultimi decenni del XIX secolo al primo del XXI. Inizialmente centrato come Archivio storico del socialismo pugliese, si è venuto evolvendo nel corso degli ultimi anni come un “archivio delle culture e forme politiche novecentesche in ambito pugliese” non disdegnando l’apertura verso produzioni culturali diverse (p.es. teatrali, filmiche, musicali) in gran parte legate al territorio.
La Fondazione Di Vagno ha intitolato il proprio progetto
“I Luoghi della Memoria”.
Seguendo così la traccia data dalla misura, il progetto della Fondazione Di Vagno ha inteso perseguire gli obiettivi generali del bando regionale, promuovendo la coscienza storica la ricerca e la consapevolezza della memoria non solo tra le comunità locale ma anche e soprattutto indirizzando parte dell’attività verso le nuove generazioni attraverso forme sperimentali e innovative nella fruizione dei documenti d’archivio.
Quello che gli “esploratori” di questo sito potranno scoprire sarà quindi una presentazione del posseduto archivistico descritto non più secondo i canoni tradizionali del “fondo per fondo” ma secondo una linea del tempo, un percorso guidato che rimanda all’occorrenza a quanto conservato nei singoli fondi, alle loro schede descrittive negli inventari e alle immagini dei documenti, su tutti i fondi del gerarca fascista Francesco Fato e del partigiano Renato Scionti.
Non solo, sarà possibile anche la lettura e l’interrogazione dei periodici storici: numeri introvabili e rarità come «Puglia rossa», 1919-1922; «La Rivoluzione», 1920; «Patapon», settimanale umoristico, Bari, «Il Quarto stato», rivista socialista di cultura politica, Milano, 1926; «Avanti! Pettirosso», edizione satirica settimanale, Roma, 1944-1946.
A corredo di tutto questo una serie di “articoli”: una vera e propria narrazione divulgativa su eventi, persone, luoghi che abbiamo ritenuto storicamente rilevanti ma soprattutto importanti da conoscere.
Con la lettura abbiamo pensato anche all’ascolto. Intrecciando il passato con il presente, la memoria storica con ciò che oggi essa significa, si vuole restituire agli ascoltatori tutti i significati possibili di un avvenimento, in un articolato mosaico di fatti, avvenimenti e riflessioni.
Il primo di questa serie di podcast è dedicato agli interventi scritti e agli articoli giornalistici di Giuseppe Di Vagno con il titolo “Marco Polo della Luna”, con la curatela di Lorenzo Pavolini e le letture di Fabrizio Gifuni; – seguono “L’altro Primo dopoguerra: pacifismo, umanesimo e socialismo. Istanze per il cambiamento” di Carmelo Pasimeni e Federico Imperato mentre su “Lo squadrismo agrario ed urbano in Puglia” intervengono Carlo Spagnolo e Claudia Villani – Università “Aldo Moro” di Bari; infine su “Il delitto Di Vagno: Giuseppe Di Vagno politico ed i perché dell’omicidio” con Mario Spagnoletti e Nicola Colonna – Università “Aldo Moro” di Bari.
I giovani e la Memoria. Sul presupposto dell’obiettivo specifico di sostenere nell’attualità e di garantire nel prossimo futuro il racconto storico tramandato dalle precedenti generazioni anche (per ovvi motivi) in assenza della generazione protagonista, è nata l’idea di realizzare un vero e proprio percorso fatto di incontri, relazioni, testimonianze e seminari, aperti al pubblico con uno spazio dedicato soprattutto alle idee e al libero confronto tra le diverse generazioni e i diversi saperi.
Il principio base è stato quello di mettere a confronto e in relazione studiosi e ricercatori con la partecipazione attiva delle studentesse e degli studenti degli Istituti […] in funzione di un’analisi sulla contemporaneità della storia e della memoria attraverso una stretta connessione con i linguaggi del nostro tempo.
Grazie a questi laboratori didattici gli stessi studenti hanno prodotto un piccolo docufilm raccogliendo testimonianze ed emozioni scaturite dal progetto.
Il laboratorio didattico ha costituito un’occasione di scambio intergenerazionale, come esperienza diretta e conoscenza delle carte d’archivio, delle antiche fotografie e del materiale iconografico, con l’obiettivo di promuovere la conoscenza dei luoghi di conservazione della memoria, tra cui gli archivi storici e indurre a una riflessione consapevole del lavoro dello storico.
L’obiettivo era quello di fare in modo che gli intervistati potessero sviluppare un sentimento di appartenenza cittadina attivandosi in prima persona a favore del patrimonio culturale immateriale e materiali di un’epoca che non li ha visti testimoni, ma che li può rendere protagonisti proprio attraverso il lavoro di Archivio.
Noi crediamo di essere riusciti. Per chi è curioso e muore dalla voglia di giudicare basta cominciare la navigazione da qui […]